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Soluzioni Personalizzate

ISO 9001:2015

Valutazione previsionale della dispersione degli inquinanti in atmosfera

Nel processo di valutazione della qualità dell’aria, l’applicazione di modelli di simulazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera ricopre un ruolo fondamentale.

PERCHÉ UTILIZZARE UN MODELLO DI DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERA?

  • valutare l’impatto di inquinanti non misurati dalla rete di monitoraggio;
  • ottenere informazioni sulle relazioni tra emissioni e immissioni (matrici sorgenti – recettori), discriminando quindi fra i contributi delle diverse sorgenti;
  • realizzare piani e programmi di miglioramento e mantenimento della qualità dell’aria, così come individuato nel D.Lgs. 155/2010 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa”;
  • valutare il rispetto di limiti di legge, criteri, standard ecc.;
  • progettare nuove costruzioni;
  • determinare appropriate altezze di uscite dei fumi;
  • gestire emissioni già esistenti;
  • identificare i principali responsabili dei problemi di inquinamento atmosferico;
  • progettare reti di monitoraggio;
  • predire episodi critici;
  • stimare l’influenza di fattori geofisici sulla dispersione (morfologia del terreno, presenza di corpi idrici, etc.);
  • risparmiare su costi di monitoraggio dell’aria.

IL MODELLO DI DISPERSIONE IN ATMOSFERA CALPUFF

Il software utilizzato da GEOSOLUTION S.r.l. per la simulazione degli inquinanti in atmosfera è CALPUFF, un modello gaussiano non stazionario di tipo puff, proposto come modello regolatorio nell’Appendice A – EPA (US Evironmental Protection Agency – Agenzia di Protezione dell’Ambiente Stati Uniti). Tale modello si basa sull’ipotesi che qualsiasi emissione di inquinante da parte di una sorgente puntuale può essere vista come l’emissione in successione di una sequenza di piccoli sbuffi di gas, detti appunto puff, ciascuno indipendente dall’altro. Tali puff, una volta emessi, evolvono indipendentemente nello spazio e nel tempo in base alle caratteristiche di spinta acquisite all’emissione ed in base alle condizioni meteorologiche medie ed alla turbolenza che incontrano.

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  • applicabilità a sorgenti di vario tipo (puntuali, lineari, areali, volumetriche) con emissioni variabili nel tempo (flusso di massa dell’inquinante, velocità di uscita dei fumi, temperatura, ecc.);
  • notevole flessibilità nell’estensione del dominio di simulazione, da poche decine di metri (scala locale) a centinaia di chilometri dalla sorgente (mesoscala);
  • applicabilità a condizioni meteorologiche non stazionarie (come calme di vento), a parametri dispersivi non omogenei, ad effetti vicini alla sorgente (ad esempio l’innalzamento del plume inquinante dal punto di emissione) e ad effetti locali di turbolenza (come la presenza di ostacoli lungo la direzione del flusso);
  • capacità di trattare condizioni orografiche complesse, nelle quali gli effetti della morfologia del terreno influenzano la dispersione degli inquinanti;
  • trattabilità di effetti a lungo raggio come le trasformazioni chimiche, il trasporto sopra l’acqua e le interazioni tra zone marine e zone costiere;
  • possibilità di gestire fenomeni atmosferici di deposizione umida e secca (inquinanti inerti e polveri), decadimento, reazione chimica e trasformazione degli inquinanti in inquinanti secondari;
  • possibilità di trattare emissioni odorigene.

Ulteriori informazioni sono disponibili nella pubblicazione “Modelli di valutazione della qualità dell’aria” disponibile nel nostro sito.

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